Nel corpo, ma non del corpo. In molteplici scuole di “training spirituale” si esercita la disidentificazione dal proprio corpo facendo leva su pratiche similari, tra cui questa: “Io ho un corpo, ma non sono il mio corpo. Il mio corpo può trovarsi in condizioni di salute o malattia, può essere contratto o rilassato, teso e stanco o riposato, ma non ha nulla a che fare con il mio vero io. Il mio corpo è un prezioso strumento di azione e di esperienza nel mondo esterno, ma io non sono il mio corpo. Io ho un corpo, lo tratto bene, cerco di tenerlo in buona salute, ma non sono il mio corpo…” Progressivamente la coscienza si sta risvegliando dal sogno della forma? Sì, il che significa non giungere più a perdersi e confondersi con l’involucro-veicolo fisico. La materia non è tutto. La connaturata Immaterialità sta risorgendo dalle pieghe della carne e dalle ceneri della mentalità, per riverberare la propria essenza ed estendersi oltre la circoscrizione dell’io identificato.